(OS) Open Science: Co-Scienza della ricerca libera, della progettazione e dell’innovazione
Se Open Access rappresenta l’accesso aperto ai risultati della ricerca, Open Science (OS) estende la pubblicazione aperta a tutto il ciclo di vita dei dati a partire dal progetto. I dati sono infatti la materia prima della ricerca e si compongono anche di immagini, testi, simboli, numeri e suoni. Per questo motivo, la Scienza Aperta rappresenta un vero e proprio cambio di prospettiva nella ricerca scientifica.
Open Science è un progetto dell’Unione Europea, che si pone come obiettivo strategico il sostegno e la diffusione dell’Open Access attraverso lo sviluppo di politiche atte a garantire condivisione e circolazione della produzione scientifica.
OS e Ricerca
La Scienza Aperta ha permesso la collaborazione tra i ricercatori, avendo a propria disposizione i dati, gli appunti, i metodi, i protocolli e i processi di ricerca secondo formati che facilitano il riutilizzo, la ridistribuzione e la riproducibilità. La Scienza aperta è un indicatore di responsabilità e rigore nella conoscenza e mira a raggiungere un maggior grado di correttezza nella ricerca. I vantaggi della Scienza Aperta sono molteplici: rende sostenibile la ricerca, riducendo il divario tra le aree povere e ricche; disincentiva le falsificazioni dei dati; permette una risoluzione più rapida a problemi di interesse globale; garantisce una gestione consapevole dei diritti d’autore; favorisce la ricerca interdisciplinare.
L’Open Science riguarda tutte le fasi del ciclo di ricerca e include: accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche, uso di software libero, flussi di lavoro e progetti, risorse aperte per la didattica e l’apprendimento, open peer review per la valutazione della ricerca. Queste attività sono supportate da strumenti che veicolano la disseminazione, l’accesso e l’interoperabilità, garantendo anche al prodotto scientifico certificazione e conservazione nel tempo. I bibliotecari dell'Università di Utrecht Bianca Kramer e Jeroen Bosman nel 2018 hanno realizzato a titolo esemplificativo un Rainbow of open science practices, definendo una serie di applicazioni aperte usufruibili e comportamenti da seguire nella pratica quotidiana di ricerca.
Tra queste: uso di Altmetrics come alternativa alla bibliometria tradizionale; utilizzare licenze aperte per depositare in archivi o pubblicando su riviste Open Access, es. Creative Commons; pubblicare i propri lavori scientifici in modalità Green Open Access, ad esempio nei repository istituzionali; pubblicare contributi scientifici in modalità Gold Open Access oppure con editori full gold OA, avvalendosi delle agevolazioni negoziate dall'Ateneo; provare la open peer-review, condividere i pre-prints; utilizzare formati leggibili dalle macchine; usare forme di scrittura collaborativa, condividere protocolli o workflow, condividere appunti o note di laboratorio, condividere il software, condividere i dati di ricerca, pre-registrare esperimenti, commentare pagine web, usare bibliografie condivise, condividere progetti di ricerca.
OS e principi FAIR
Sostenibilità, collaborazione, e partecipazione rappresentano i principi fondamentali di Open Science e sono valori importanti per incrementare la diffusione della conoscenza e dell’innovazione nella società e nella comunità scientifica. I principi dell’Open Science sono stati definiti con il termine FAIR: (Findable) ricercabili, (Accessible) accessibili, (Interoperable) (Reusable) utilizzabili, valutabili e comprensibili.
OS e Research Data Management (RDM)
Research Data Management (RDM) è il processo di gestione dei dati della ricerca scientifica e nasce dalla necessità di garantire linee guida coerenti per la loro conservazione e riproducibilità, in linea con le politiche degli istituti di ricerca. RDM è quindi supportato dall’adozione di specifiche policy che stabiliscono incarichi, ruoli e attività di istituzioni e soggetti.
Il Research Data Management definisce le azioni necessarie per elaborare il Data Management Plan (DMP), piano di gestione dei dati di ricerca. Il DMP deve contenere dettagli amministrativi sul progetto di ricerca, informazioni sui metadati adottati, regolamentazioni sul trattamento dei dati durante la ricerca, trattamenti della privacy, indicazioni sull’archiviazione, il mantenimento e l’accesso ai dati a progetto concluso, definizione delle responsabilità nella creazione dei dati, identificazione dei modelli da applicare. Esistono infatti template predefiniti a cui poter fare riferimento per la compilazione del piano di ricerca. A questo proposito, Il Gruppo Italiano di Supporto all'Open Science (IOSSG) ha creato un elenco di riferimento che può essere utilizzato in mancanza di un modello predefinito. I progetti di ricerca finanziati da programmi, come per esempio Horizon Europe, prevedono dei template specifici da compilare.
Per approfondire: Research Data Management Plans (fosteropenscience.eu)
OS e valutazione della ricerca
Il MIUR ha pubblicato nel 2015 le linee guida per la valutazione della qualità della ricerca o VQR.
Il documento rivela una forte attenzione nei confronti del Green Open Access, stabilendo che i prodotti della ricerca scientifica siano “liberamente e gratuitamente accessibili a tutti in almeno uno dei seguenti repertori: a) Repository di ateneo; b) Open subject repository c) Discussion papers series; d) Siti web personali dei ricercatori” (Art. 1, comma 3, salvo quanto previsto da Art. 4, comma 2, lettera b), del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112).
Tale carattere è visibile anche nel disegno di Legge Gallo, ancora in iter parlamentare, il quale prevede l’introduzione di modifiche al diritto d’autore per quanto riguarda le ricerche finanziate con fondi pubblici, fornendo supporto al green OA attraverso l’istituzione di una struttura nazionale.
OS e UNESCO Recommendation
Durante la 41ª Conferenza Generale, svolta a Parigi nel 2021, i 193 Stati Parte hanno adottato non soltanto il primo framework internazionale sull’Open Science, ma anche reso la Scienza Aperta oggetto di raccomandazioni, riconoscendo così fondamentale per lo sviluppo ed il progresso l’accessibilità alla conoscenza, alla tecnologia e all’innovazione.
Il 23 novembre 2021 l’UNESCO ha pubblicato le Recommendation on Open Science fornendo una cornice internazionale per la politica e la pratica della scienza aperta che riconosce le differenze disciplinari e regionali nelle prospettive della scienza aperta. Il documento tiene conto della libertà accademica, degli approcci trasformativi di genere e delle sfide specifiche degli scienziati e di altri attori della scienza aperta nei diversi paesi e in particolare nei paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo di contribuire a ridurre i divari digitali, tecnologici e di conoscenza esistenti tra e all'interno dei paesi.
UNESCO Recommendation on Open Science: https://youtu.be/I3Wkvx_ZaFo
OS e Agenda Europea
La Commissione Europea promuove con forza la cultura dell'Open Science, anche nella progettazione su finanziamenti competitivi, con una grossa accelerazione in Horizon Europe, il nuovo programma quadro europeo di finanziamento alla ricerca e innovazione.
I principi dell'Open Science si fondano su 8 pilastri, secondo le raccomandazioni dell'Open Science Policy Platform , il gruppo di esperti nominato per fornire consulenza alla Commissione Europea per lo sviluppo delle policy e l'attuazione pratica dell'Agenda europea per la politica dell'Open Science:
- Premi e incentivi
- Indicatori di ricerca e metriche di prossima generazione
- Futuro della comunicazione accademica
- Cloud europeo per la scienza aperta
- Dati FAIR
- Integrità della ricerca
- Competenze e istruzione
- Scienza di tutti
OS in UE - OpenAIRE
OpenAIRE è un progetto europeo nato con l’obiettivo di creare una rete digitale per l’identificazione, il deposito, il monitoraggio e l’accesso al testo completo delle pubblicazioni all’interno del progetto pilota sull’Open access del settimo programma quadro (FP7) 2007-2010.
Il programma prevedeva l’obbligo per i ricercatori delle aree disciplinari di Energia, Ambiente, Salute, ICT, Infrastrutture di ricerca, Scienza e società, Scienze Socio-economiche e Umanistiche di depositare in archivi disciplinari o istituzionali gli articoli che documentavano i risultati delle ricerche finanziate in FP7, rendendoli così disponibili in open access entro 6 o 12 mesi dalla prima pubblicazione. La piattaforma OpenAIRE raccoglie oggi anche i metadati relativi alle pubblicazioni risultanti da progetti europei finanziati nel programma Horizon 2020.
OpenAIRE è stato rifinanziato nel 2018 con il nome OpenAIRE Advance. L'obiettivo principale è stato la costruzione di EOSC (European Open Science Cloud), infrastruttura europea di riferimento per la diffusione dell'open science. Il progetto mira a potenziare i NOAD (National OpenAIRE Desk), ovvero le strutture di pertinenza nazionale il cui ruolo è di portare in modo sempre più incisivo l'open science all'attenzione dei rispettivi governi e dei finanziatori. Si tratta di un approccio partecipativo, che ha permesso di creare diramazioni in ogni stato membro dell’UE e collaborazioni durature tra le comunità di ricerca. OpenAire Nexus, rappresenta oggi l’ultimo stadio del progetto sulla scienza aperta europea ed è in attività per continuare ad offrire i servizi di OpenAIRE.
Per approfondire maggiormente gli sviluppi del progetto: https://ec.europa.eu/research-and-innovation/it/projects/success-stories/all/openaire-advance-aiuta-leuropa-proseguire-il-cammino-verso-la-scienza
OS in UE - Horizon Europe
Horizon Europe è il Programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027 e una dotazione finanziaria complessiva di 95,5 miliardi. Si tratta del più ampio programma di ricerca e innovazione transnazionale al mondo e finanzia attività di ricerca e innovazione, esclusivamente in ambito civile, attraverso l’invito a presentare proposte aperte e competitive. I temi di Horizon Europe sono organizzati in un programma trasversale ed in un programma specifico, diviso in tre sezioni (Excelent Science; global challenges & European Industrial Competitiveness; Innovative Europe). Il programma è gestito direttamente dalla Commissione europea. Gli obiettivi perseguiti da Horizon sono tesi all’implementazione scientifica e tecnologica dell’Unione e dei suoi Stati membri, rispondendo alle nuove sfide globali definite dagli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’Agenda 2030. Tutti i soggetti giuridici possono partecipare a Horizon Europe, anche quelli di Paesi terzi non associati al programma o le organizzazioni internazionali (con eccezioni definite nel programma di lavoro o bando specifico). Per realizzare progetti collaborativi è possibile costituire un consorzio, che deve comporsi di almeno tre soggetti giuridici indipendenti e stabiliti ciascuno in un Paese associato o Stato membro diverso, e almeno un soggetto deve appartenere ad uno Stato membro. I soggetti posti in Paesi terzi non associati non possono ricevere alcun finanziamento, a meno che siano Paesi terzi non associati a reddito medio-basso oppure rientrino in particolari eccezioni, come l’essere stato posto dalla Commissione Europea tra i destinatari del programma di lavoro adottato, oppure nel caso in cui il Paese venga reputato essenziale per l’attuazione del progetto. Per maggiori informazioni è possibile consultare la lista dei paesi elegibili, estratta dalla guida al programma. Al seguente link è possibile visualizzare una sintesi degli obiettivi e delle caratteristiche di Horizon Europe.
Per i ricercatori che decidono di aderire al programma, ecco alcune indicazioni utili sull’iter di pubblicazione da seguire, fase per fase; qui invece è possibile trovare una guida per la gestione dei dati e per la creazione del progetto di ricerca da presentare, in conformità al template previsto dal programma.
OS in UE - Open Research Europe
La Commissione europea ha creato Open Research Europe, servizio di pubblicazione scientifica in Gold Open Access, che fornisce ai beneficiari di Horizon Europe una piattaforma sottoposta a controllo di peer review, per pubblicare contributi senza alcun costo e nel pieno rispetto delle politiche di accesso aperto. La piattaforma accetta pubblicazioni provenienti da ogni ambito scientifico.
OS in UE - Plan S
Plan S è un progetto che nasce nel 2018 dall’attività di 13 istituti di ricerca europei che, supportati dalla Commissione Europea e dall’European Research Council (ERI), hanno formato cOalition S. Il progetto, ispirato a SCOAP3, si è posto come obiettivo la promozione dell’Open Access, definendo l’obbligo a partire dal 1° gennaio 2021 di pubblicare gli articoli scientifici di ricerche finanziate con fondi pubblici su riviste o piattaforme Open Access. Secondo cOalition S è poi fondamentale applicare altre forme di peer review, abbandonando gli indici strettamente bibliometrici. Plan S prevede tre possibilità: la pubblicazione su riviste OA non ibride (gold OA), la pubblicazione su riviste in abbonamento ma con deposito immediato delle AAM (Author's Accepted Manuscript) in archivio aperto, la pubblicazione su riviste ibride sottoposte a contratto trasformativo. Plan S ha portato a riflettere sulla cultura della condivisione, portando la comunità scientifica ad aprire l’orizzonte su nuovi modelli editoriali e a rivedere le pratiche di valutazione della ricerca e i suoi processi.
il Journal Checker Tool è uno strumento Web che fornisce ai ricercatori suggerimenti utili su come conformarsi alle richieste del proprio ente finanziatore aderente al progetto, scegliendo percorsi di pubblicazione idonei ai criteri previsti da PlanS per l’accesso aperto. Fornendo il nome della rivista, dell’ente finanziatore e dell’istituto al quale si è affiliati, è possibile ottenere indicazioni di conformità della rivista a PlanS e le politiche in accesso aperto a cui il finanziatore aderisce.
OS in UE - ERC
L’European Research Council (ERC), è un ente dell’Unione Europea che sostiene le pratiche dell’Open Science e finanzia ricercatori di eccellenza di qualsiasi età e nazionalità, i quali intendono svolgere attività di ricerca e progetti innovativi in UE o nei Paesi Associati, senza porre alcun limite tematico e disciplinare.
I bandi a cui poter aderire sono molti (Starting Grants, Consolidator Grants, Advanced Grants, Synergy Grants, Proof of Concept) e i requisiti richiesti per la partecipazione sono definiti sulla base di criteri legati all’esperienza e alla maturità scientifica del ricercatore.
Al fine di fornire un supporto a coloro che intendono aderire ai programmi di finanziamento, ERC fornisce alcuni documenti utili per la presentazione dei progetti di ricerca:
Open Research Data and Data Management Plans (file in formato PDF)
OS in Italia - Piano nazionale per la scienza aperta
Il programma nazionale per la ricerca 2021-2027, disposto da Decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, in materia di “Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, a norma dell’articolo 11, comma 1, lettera d), della legge 15 marzo 1997, n. 59”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 151 del 1° luglio 1998, pone tra gli obiettivi principali la piena attuazione della scienza aperta in Italia, favorendo la transizione verso un sistema aperto, trasparente, equo, inclusivo, in cui la comunità scientifica si riappropri della comunicazione dei risultati della ricerca, con benefici per la ricerca stessa e per l’intera società. Mira a creare le condizioni per la piena partecipazione dell’Italia ai processi europei e internazionali di scienza aperta.
OS in Italia - Bando Prin 2022 MUR
Il MUR, Ministero dell’Università e della Ricerca, sostiene l’Open Science e l’Open Access.
L’articolo 13 del bando Prin 2022, dispone che “Ciascun responsabile di unità garantisce l'accesso gratuito e on-line (almeno in modalità green access) ai risultati ottenuti e ai contenuti delle ricerche oggetto di pubblicazioni scientifiche “peer reviewed” nell'ambito del progetto, secondo quanto previsto dall’art. 4, commi 2 e 2 bis, del decreto legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112.
OS e SCOAP
Il progetto SCOAP3, sostenuto dal CERN di Ginevra, è gestito in Italia da INFN con la collaborazione di CRUI e università ed enti di ricerca partecipanti. Al progetto partecipano 3.000 biblioteche di 47 Paesi. SCOAP3 si pone come obiettivo la conversione dei fondi dagli abbonamenti ai diritti di pubblicazione in Open Access negli ambiti dell’High energy physics e particle physics. Prevede la costituzione di un consorzio mondiale ad opera delle agenzie e biblioteche del settore, le quali si dividono i costi di pubblicazione. Le riviste, selezionate attraverso una gara commerciale, sono poi trasformate in Open Access. SCOAP3 è arrivato al suo settimo anno contrattuale. L’APC medio è di 1.150 euro, inferiore rispetto alla media europea. Dal gennaio 2014 sono stati pubblicati più di 23.500 articoli in OA. Di questi, 5.000 con almeno un autore italiano. L’esperienza di SCOAP3 nasce in un settore dove l’Open Access è già diffuso e con un panorama editoriale circoscritto.
OS e Citizen Science
Il concetto di Citizen Science o scienza partecipativa entra per la prima volta nella lista delle parole Oxford English nel 2014 e delinea lo svolgimento di un’attività scientifica da parte dei comuni cittadini, in collaborazione o sotto la direzione di un’istituzione scientifica o di scienziati professionisti.
Nel Progetto Foster, finanziato dall’Unione Europea allo scopo di realizzare materiale educativo a sostegno delle attività di promozione e diffusione dell’accesso aperto, Citizen Science è definito come la partecipazione della cittadinanza non accademica ai processi della ricerca scientifica. Tale coinvolgimento può riguardare il cittadino a più livelli, dalla semplice raccolta dei dati fino alla loro interpretazione e analisi. La Citizen Science coinvolge anche le biblioteche accademiche, che hanno unito all’obiettivo di divulgazione scientifica quello del sostegno alle attività di ricerca, in linea con gli interessi della Scienza Aperta.
LIBER, Associazione di Biblioteche di Ricerca Europee, ha posto infatti la Citizen Science come uno degli elementi cardine per lo sviluppo dell’Open Access, all’interno della LIBER Open Science Roadmap. Durante il Convegno Liber2020 sono emerse alcune considerazioni, che potrebbero aiutare le biblioteche accademiche ad incentivare lo sviluppo della cittadinanza attiva nella scienza. Ecco alcune delle azioni suggerite: creare negli studenti competenze utili per la partecipazione ai processi di ricerca; sviluppare strumenti di ausilio per la progettazione; definire protocolli e raccogliere dati e materiale didattico; rendere i dati raccolti nei progetti della Citizen Science aderenti ai principi FAIR e fruibili in modalità Open; supportare con infrastrutture logistiche e tecnologiche i progetti di scienza partecipativa; gestire parte dei processi di valutazione dei progetti; promuovere e comunicare.
INOS (Integrating Open and Citizen Science into Active Learning Approaches in Higher Education) è un progetto di Scienza Aperta e Partecipativa, nato nel 2019 e a cui hanno aderito Aalborg University, Tallinn University, University of Oulu, University of Bordeaux e Web2Learn, una società privata specializzata in attività formative in ambito digitale, con il finanziamento per tre anni del programma europeo Erasmus Plus. Il progetto vuole misurare l’impatto sociale degli istituti di istruzione superiore, creare opportunità di apprendimento, incrementare le competenze di studenti e bibliotecari sui temi dell’Open Access; favorire il ruolo dei cittadini nei processi decisionali e di governance. Open Science è diventato oggi un catalizzatore capace di dare forma alla ricerca e alla società nell'Unione Europea e un numero sempre crescente di iniziative di Citizen Science coinvolgerà i cittadini in progetti digitalizzati a scopo sociale in un quadro aperto di collaborazione.