Tre giorni in Valle d’Aosta per il Master internazionale in Mountain Emergency Medicine
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La nuova edizione del Master in Mountain Emergency Medicine, dedicato all’alta formazione di medici e infermieri attivi nel campo dell’emergenza in montagna e in territorio impervio, fa tappa in Valle d’Aosta, punto di riferimento nazionale sulla Medicina di Montagna. Il 27 e 28 febbraio i 15 iscritti, italiani e stranieri, seguiranno dei moduli teorici su congelamento e ipotermia, a Villa Cameron, con Fondazione Montagna Sicura, partner del master, e nella sede del Soccorso Alpino Valdostano all’eliporto, dove i medici specialisti dell’Azienda USL della Valle d’Aosta collaborano con i tecnici del Soccorso Alpino. Il 1 marzo è in programma a Pila una giornata sul campo per un’esercitazione di soccorso in valanga.
Unico nel suo genere e nato da una stretta collaborazione tra Università dell’Insubria e Università di Milano Bicocca, il corso accademico di durata biennale in lingua inglese, si sviluppa con collaborazioni in ogni parte del mondo. È iniziato a maggio 2022 con le prime lezioni presso l’Institute of Mountain Emergency Medicine/EURAC a Bolzano e terminerà a giugno 2024 con la trasferta al Denali Camp Base in Alaska.
«Il nostro obiettivo è formare personale sanitario del soccorso capace di far fronte ad emergenze anche catastrofiche, sapendosi muovere in sicurezza in ogni terreno e gestendo gli aspetti fondamentali dell’elisoccorso in particolare. La montagna diventa sempre più luogo di vacanza e svago. Ai frequentatori abituali dell’ambiente alpino, alpinisti, escursionisti, praticanti di sport estremi, si affianca ormai da alcuni anni, un pubblico nuovo che cerca una vacanza attiva e sportiva in ambiente incontaminato. Purtroppo questa nuova frequentazione si presenta talvolta poco consapevole e spesso rischiosa» spiega il dottor Luigi Festi, chirurgo dell’Urgenza e emergenza all’Ospedale di Varese, direttore didattico e ideatore del master.
«I cambiamenti climatici, così evidenti in questi ultimi tempi, comportano pericoli e situazioni ambientali inusuali e difficilmente gestibili dal punto di vista del soccorso, per la difficoltà del terreno, delle condizioni meteorologiche mutevoli e difficilmente prevedibili, e per il possibile grande numero di persone coinvolte – spiega il dottor Guido Giardini, direttore sanitario Usl della Valle d’Aosta e presidente di Fondazione Montagna Sicura -. Le operazioni di soccorso in montagna, sia terrestri sia con l’ausilio dell’elicottero, sono diventate quindi più frequenti e di difficile attuazione. Necessitano figure sanitarie sempre più preparate professionalmente e se possibile dedicate, in grado di affrontare in sicurezza terreni impervi e difficili, garantendo un soccorso competente, professionale ed efficace». «Il nostro ospedale – continua il dottor Giardini - si sta sempre più affermando come il vero ospedale delle Alpi e quindi esperto in patologie della montagna. Anche Fondazione Montagna Sicura è centro di rilievo internazionale nello studio dei cambiamenti climatici. Per questo motivo l'Università dell'Insubria ha scelto la nostra regione come sede di una tappa del master».
La mattina del 27 febbraio, a Villa Cameron il dottor Giardini aprirà le lezioni parlando di Mountain medecine and climate changes, seguito da Jean Pierre Fosson, segretario generale della Fondazione, che illustrerà gli Effects of climate change on high mountains and glaciers.
Durante i moduli didattici programmati in Valle d’Aosta, gli argomenti principali saranno l’ipotermia, i congelamenti, i traumi vascolari e la malattia d’alta quota, e si aggiungerà una giornata sul campo a Pila, dedicata alla ricerca in valanga, approfittando delle competenze e professionalità del Soccorso Alpino Valdostano.
Nei prossimi mesi gli studenti frequenteranno altri centri di formazione specialisti nella medicina di montagna: Università del New Mexico e trasferta nel Grand Canyon, Università di Grenoble, Air Zermatt Training Center, Denali Camp Base in Alaska. Svolgeranno workshop con GRIMM, i medici dell’emergenza in montagna del Vallese e con Air Glaciers, e si approcceranno alle grandi cime delle nostre Alpi in modo professionale ed attento potendo contare sul supporto dei Club Alpini Italiano e Svizzero, e sul contributo di grandi alpinisti di fama internazionale, per acquisire nozioni fondamentali nella formazione tecnica in arrampicata ed alpinismo, per essere in grado di muoversi ed operare in condizioni difficili in piena autonomia.
«Le molteplici esperienze acquisite – conclude il professor Giulio Carcano, direttore del Master -, renderanno gli allievi idonei ad affrontare ogni situazione di pericolo e soccorso in ogni parte del mondo, conoscendo ed affrontando terreni e situazioni diverse, e con aspetti sanitari, logistici e metodologici differenti. Da questa esperienza seguiranno collaborazioni professionali di tipo accademico tra Università dell’Insubria e Azienda USL della Valle d’Aosta».