Rapporto Almalaurea 2022: sempre più alto il tasso di occupazione dei laureati dell’Università dell’Insubria

16 Giugno 2022
Rapporto AlmaLaurea

Segno più per l’Università dell’Insubria nel XXIV Rapporto Almalaurea 2022, il tradizionale appuntamento di giugno con l’analisi delle performance dei 76 atenei italiani che appartengono al consorzio diretto da Marina Timoteo e presieduto da Ivano Dionigi. I dati sono stati presentati oggi durante il convegno «Integrazione dei dati e potere informativo. Dalla formazione al mondo del lavoro» ospitato all’Università di Bologna, con il sostegno e la partecipazione del Ministero dell’Università e della ricerca.

Come sempre, due i dossier, con dati che compongono un rapporto generale sull’andamento del mondo universitario e dati personalizzati sui singoli atenei: uno sul profilo dei laureati e una sulla condizione occupazionale a un anno e a cinque anni dal titolo. In tutto sono stati coinvolti circa 300mila laureati del 2021, per elaborare una fotografia che ne contenga le principali caratteristiche, e 660mila laureati per l’analisi dei risultati raggiunti nel mercato del lavoro; nell’ordine, i dottori Insubria intervistati sono stati 2.108 e 2.878.

Ancora una volta, l’Università dell’Insubria si distingue e migliora i già ottimi dati sulla condizione occupazionale dei suoi laureati. A un anno dal conseguimento del titolo, il 79,7% (nel 2021 era il 75,1%) dei dottori triennali non iscritti a un corso di secondo livello ha un lavoro: un dato che segna un distacco significativo rispetto alla media nazionale del 74,5%, ma è superiore anche alla media lombarda che è del 79,1%. La retribuzione è di 1344 euro mensili netti, in linea con il resto d’Italia.

Un balzo di quasi dieci punti per i laureati magistrali: a un anno dal titolo il tasso di occupazione passa dal 77,5% del 2021 all’attuale 87,4 per cento, contro la media nazionale del 74,6% (nel 2021 era il 68,1%), con una retribuzione di 1702 euro mensili netti, nettamente maggiore della media nazionale di 1407 euro.

Commenta il rettore Angelo Tagliabue: «I dati sull’occupazione dei nostri laureati sono frutto di un’esperienza universitaria fatta di dialogo reale con i docenti, confronto, tirocini formativi proposti in collaborazione con gli stakeholders del territorio. Cerchiamo di fornire ai nostri giovani una cassetta degli attrezzi fatta di conoscenze, competenze disciplinari e trasversali, capacità di osservazione e di innovazione: tutti gli ingredienti per disegnare il proprio futuro».

Per quanto riguarda il profilo dei laureati dell’Università dell’Insubria, si evince che il 3,8% è di cittadinanza estera, il 6,0% proviene da fuori regione, il 58,3% ha un diploma di tipo liceale. Altri dati: l’età media alla laurea è 24,9 anni, il 68,7% termina l’università in corso e il voto medio di laurea è 101,7 su 110. Il 51,4% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, l’8% ha compiuto un’esperienza Erasmus, il 70,7% ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi.

Infine, l’opinione dei laureati. Il 91,5% è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’88,3% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso, l’81,2% considera le aule adeguate, il 90,5% giudica positiva l’esperienza universitaria nel suo complesso.

➡️ Link per consultare il Rapporto completo 2022 dell’Università dell’Insubria

➡️ Link alla notizia sulla classifica Censis: l’Università dell’Insubria è la seconda migliore d’Italia per l'occupabilità dei laureati

 

Ultima modifica: Martedì, 11 Luglio, 2023 - 18:11