Pnrr e possibile revisione delle classi di laurea: un paper di Giorgio Grasso e Gabriella Margaria
La rivista Osservatorio costituzionale dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti ha appena pubblicato un articolo che tratta dell'impatto del Pnrr sull'Università, con particolare riguardo alla discussione in corso sulla possibile revisione delle classi di laurea, oggetto anche di un parere non favorevole del Cun. Gli autori sono il professor Giorgio Grasso, ordinario di diritto costituzionale al Didec, e la dottoressa Gabriella Margaria, capo servizio Pianificazione e controllo dell’ateneo.
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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, meglio noto con l’acronimo di Pnrr, con i suoi 500 e più traguardi e obiettivi, sta già producendo (ed è destinato sempre più a determinare) importanti conseguenze su moltissimi settori del sistema istituzionale e produttivo del nostro Paese, tra cui anche le Università, istituzioni al cui interno si esercitano numerose libertà costituzionalmente garantite: la libertà di insegnamento e la libertà di ricerca dei professori e ricercatori, il diritto allo studio degli studenti (con il correlato dovere da parte dell’istituzione di offrire a essi un servizio pubblico di livello adeguato), il diritto al lavoro del personale tecnico-amministrativo che fornisce un supporto decisivo allo svolgimento dell’attività di ricerca, di didattica e di terza missione e che partecipa in prima persona alla vita della comunità accademica.
L’articolo di Giorgio Grasso e Gabriella Margaria analizza intanto le principali riforme già approvate in attuazione di specifiche misure del Piano (la legge in materia di titoli universitari abilitanti; il regolamento di revisione dei dottorati di ricerca; la legge che permetterà l’iscrizione contemporanea a due corsi di istruzione superiore; la riforma del preruolo, operata dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, di conversione del decreto-legge n. 36 del 2022), per poi concentrarsi criticamente sul decreto ministeriale di modifica del decreto n. 270 del 2004, oggetto nel marzo 2022 di un parere sfavorevole del Cun. Il lavoro, pur di fronte a un quadro normativo in costante evoluzione – in ragione della riforma dei settori concorsuali e dei settori scientifico-disciplinari, determinata dalla citata legge di conversione del decreto-legge n. 36 –, attraverso un’analisi empirica fatta su due corsi di studio dell’Università degli Studi dell’Insubria, prova a testare le prospettive di riforma del decreto ministeriale sulle classi di laurea.