Insubria virtuosa: al settimo posto nella classifica Mur per il turnover, con il 166 per cento di punti organico
Buone notizie in generale per le assunzioni negli atenei e ottime notizie per l’Università dell’Insubria.
«Il ministero dell’Università (Mur) ha distribuito i 2.004 punti organico per il 2021, e cioè le autorizzazioni "condizionate" a sostituire il personale cessato nel 2020, che sulla carta valgono da subito almeno 2mila nuovi ingressi. Dall’altro, il Ddl di bilancio stanzia 75 milioni per il reclutamento "libero" del personale accademico a partire dal 2022, che salgono fino a 740 nel 2026 e valgono oltre 11.500 unità aggiuntive. Due misure che potrebbero consentire al personale accademico di proseguire il trend ascendente iniziato l’anno scorso dopo un decennio e più di tagli» (dall’articolo di Eugenio Bruno, Sole 24 Ore del 15 novembre).
Il turnover dell’Università dell’Insubria, ovvero l’autorizzazione ad assumere rispetto alle cessazioni del 2020 (corrispondenti a 10,25 punti organico) ha raggiunto nel 2021 il 166 per cento (17 punti organico) ed è così risultato superiore rispetto al 100 per cento del turnover del sistema universitario nazionale. «Una cifra virtuosa, il miglior risultato ottenuto negli ultimi anni – commenta il rettore Angelo Tagliabue – frutto di una sana amministrazione, merito del lavoro di tutto il personale, dei dirigenti, della governance, dei docenti». Nella classifica del turnover stilata dal Sole 24 ore l’Insubria guadagna così il settimo posto in Italia, su 64 università; nelle prime tre posizioni le Scuole Sant’Anna e Normale di Pisa e Bergamo.
- Come funzionano i punti organico?
I punti organico indicano la capacità di assunzione di nuove risorse umane da parte di un ateneo: in base ai risultati dal punto di vista del bilancio, della spesa di personale contenuta e di un indicatore di sostenibilità economica buono, il Mur assegna risorse superiori al 110% delle cessazioni nell’ateneo stesso.
Agli atenei statali che hanno un valore dell'indicatore delle spese di personale inferiore all’80% e un indicatore di sostenibilità economico finanziaria maggiore o uguale a 1 (i cosiddetti atenei virtuosi) è stato attribuito un contingente assunzionale pari al 50% della spesa relativa alle cessazioni nel 2020 a cui si è aggiunto un contingente assunzionale aggiuntivo premiale. Il nostro ateneo è particolarmente virtuoso avendo un indicatore di spese di personale di 59.2% e un Isef di 1.38 e questo è il motivo per cui ha ottenuto possibilità assunzionali decisamente elevate.
Inoltre essendo virtuoso, l’ateneo ha la possibilità di bandire posti di ricercatori a tempo determinato di tipo a) senza addebito di punti organico, ma solo di costo a carico del budget, destinando quindi le eventuali risorse disponibili per soddisfare le esigenze di personale docente e tecnico amministrativo. Il contingente ordinario come questo è destinato a tutto il personale, non solo a quello docente. Agli indici di virtuosità concorre anche il Pta.
- L’impatto della manovra 2022
Il piano di reclutamento straordinario previsto dal DdL di bilancio per l’anno 2022 stabilisce che gli atenei possono utilizzare appositi finanziamenti «in deroga alle vigenti facoltà assunzionali, al fine di favorire il graduale raggiungimento degli standard europei in ordine al rapporto tra il numero dei docenti e del personale tecnico amministrativo delle università e quello degli studenti». A disposizione ci sono 75 milioni di euro per il 2022, 300 per il 2023, 640 per il 2024, 690 per il 2025 e 740 dal 2026 in poi.
«Sarà un decreto del Mur, atteso entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio (e dunque entro fine marzo) a individuare i criteri di riparto, incluso il peso da assegnare alla valutazione della qualità della ricerca (Vqr) e alle politiche di reclutamento. Ma dalla relazione tecnica del disegno di legge già sappiamo che si attendono, nel periodo 2023/26, 11.569 nuovi ingressi (di cui 3.706 ricercatori di tipo B): un decimo di tutto il personale attualmente in servizio» (Sole 24 Ore).