Insetti alieni: lotta biologica contro pesticidi. Studio del Laboratorio di Immunologia Dista su Scientific Reports

Il controllo biologico di specie di insetti alieni è l’argomento di un recente articolo pubblicato sulla rivista dell’editore Nature publishing, Scientific Reports, dal gruppo di Maurizio Francesco Brivio. che dirige il Laboratorio di Immunologia comparata e parassitologia del Dipartimento di Scienze teoriche e applicate (Dista) dell’Università dell’Insubria.
«Susceptibility of Drosophila suzukii larvae to the combined administration of the entomopathogens Bacillus thuringiensis and Steinernema carpocapsae» – questo il titolo completo – è firmato da Maristella Mastore, Silvia Quadroni e Maurizio F. Brivio. Il problema delle invasioni di insetti alloctoni sta diventando sempre più rilevante; questo fenomeno è correlato al cambiamento climatico, al progresso tecnologico e all’aumento dei consumi che hanno favorito e incrementato scambi e spostamenti intercontinentali di merci e persone.
Tra i diversi organismi considerati pericolosi per l’ambiente e per la salute dell’uomo vi sono specie di animali, piante e microrganismi che si insediano in ambienti al di fuori del loro areale originario; la loro presenza influenza spesso le dinamiche degli ecosistemi invasi causando la perdita di biodiversità. Inoltre, le specie alloctone possono ospitare agenti patogeni, normalmente non presenti nell'area di invasione, con un possibile aumento del rischio di patologie per l’uomo, gli animali domestici e la fauna selvatica autoctona.
Tra le specie di insetti alieni recentemente diffusasi in America e in Europa, è annoverato il piccolo dittero Drosophila suzukii, originario del sud-est Asiatico, anche conosciuto come Spotted Wing Drosophila (il nome deriva dalle macchie sulle ali del maschio). Questo dittero rappresenta una seria minaccia per le colture di frutti a buccia sottile, come mirtilli, lamponi, uva, ciliegie, eccetera.
Il suo ciclo vitale prevede la deposizione delle uova all’interno del frutto e il conseguente sviluppo delle larve che si nutrono della polpa danneggia irreparabilmente la frutta, poco prima della raccolta. D. suzukii riesce, nelle nostre condizioni climatiche, a riprodursi diverse volte nel corso dell’anno.
Attualmente il controllo di questo dittero si effettua prevalentemente mediante la cosiddetta Lotta Chimica, cioè l’utilizzo di pesticidi, che, date le numerose generazioni, devono essere applicati ripetutamente nell’arco dell’anno. Le conseguenze di un uso massivo di queste sostanze sono molteplici, ad esempio la comparsa di fenomeni di resistenza ai pesticidi, la riduzione della biodiversità dovuta alla diffusione di queste sostanze e la persistenza di residui nocivi sulla frutta destinata al commercio.
Esistono però delle alternative all’uso di pesticidi, come la Lotta Biologica, cioè l’utilizzo di organismi e microorganismi (Bioinsetticidi) che, essendo patogeni esclusivamente per gli insetti bersaglio, non rappresentano quindi un pericolo né per l’uomo né per l’ambiente. Gli studi sulla Lotta Biologica contro le specie invasive rappresenta un campo di ricerca in rapida evoluzione ed estremamente attuale; la ricerca in questo settore è orientata alla comprensione dei meccanismi biologici che rendono efficaci questi bioinsetticidi sugli insetti bersaglio.
Nel Laboratorio di Immunologia comparata e parassitologia del Dista si studiano da diversi anni i processi alla base dell’efficacia dei bioinsetticidi, saggiandoli su diverse specie modello, come la Processionaria del Pino, il Punteruolo rosso delle Palme e recentemente Drosophila suzukii. Il tema centrale della ricerca è l’utilizzo di specifici bioinsetticidi che vengono somministrati in combinazione all’insetto bersaglio; lo scopo è quello di mettere a punto metodi innovativi che, sfruttando le sinergie dei diversi patogeni, migliorino l’efficacia e la rapidità degli interventi di Lotta Biologica.
I dati recentemente pubblicati sono estremante incoraggianti e rappresentano un buon punto di partenza per l’applicazione di procedure di controllo alternative e compatibili a livello ambientale. Queste procedure una volta applicate in campo contribuiranno a ridurre, se non addirittura ad escludere, l’uso massivo di pesticidi di sintesi.
(Nella fotografia, da sinistra: Maristella Mastore, Sara Caramella, Maurizio Francesco Brivio nel Laboratorio di Immunologia comparata e parassitologia del Dista)