I premi di studio Silvia Luglio con Fondazione Comasca: le storie e l'emozione dei giovani vincitori

23 Dicembre 2021
Premi di studio Silvia Luglio

Una cerimonia molto toccante il 22 dicembre nel Chiostro di Sant’Abbondio, a Como per l’assegnazione dei premi di studio Silvia Luglio. Ognuno dei premiati si è raccontato, ha raccontato il proprio sogno e ha speso sentite parole di ringraziamento nei confronti di tutti i promotori dell’iniziativa.

Nel novembre 2020, Fiorella Ortalli ha istituito alla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, in ricordo della figlia, il Fondo Silvia Luglio, finalizzato ad aiutare studenti universitari meritevoli in situazione economica disagiata a intraprendere e proseguire i propri studi e progetti di ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Il Fondo, tramite una convenzione con Insubria, ha permesso all’ateneo di istituire due premi di laurea per tesi in ambito archeologico, umanistico e storico,  che sono stati a luglio ad Alice Angelini (presente anche alla cerimonia del 22 dicembre) e Eleonora Peduzzi, e premi destinati a studenti che si sono iscritti al primo anno di corso di laurea triennale o magistrale a ciclo unico (Scienze del turismo, Storia e storie del mondo contemporaneo, Chimica e chimica industriale, Scienze della comunicazione, Matematica, Scienze dell’ambiente e della natura, Giurisprudenza, Fisica).

Il 22 dicembre sono stati consegnati i cinque premi di studio ai vincitori, a cui è stato richiesto di essere bravi (voto di maturità superiore a 95/100) e di svolgere un elaborato (su temi assegnati nel bando). La Commissione – guidata dai professori Michela Prest e Andrea Moriondo – ha preso in considerazione anche l’originalità, il carattere innovativo, il rigore metodologico e il contributo personale apportato dai candidati agli elaborati.

  • Motivazione dell’assegnazione a Daniel Nani

Daniel Nani ha presentato un elaborato sulla seguente traccia: «L’arte vive nei secoli, nei millenni ed è, attraverso essa, che ricordiamo e tramandiamo la potenza e la gloria di popoli, culture e civiltà».
Daniel ci ha raccontato la figura dell’artista attraverso i secoli, partendo dal mondo egizio e arrivando ai giorni nostri.

«Un’opera d’arte, sia che appartenga alle classiche tre arti figurative (pittura, scultura e architettura), sia che si tratti di una poesia o una canzone, non è mai da ritenere elemento dal valore unitario e privo di un contesto, come un atollo isolato circondato dall’oceano, bensì è direttamente legata in modo indelebile al quadro cronologico, geografico, sociale e culturale in cui è stata realizzata».

  • Motivazione dell’assegnazione ad Asia Martina Di Lorenzo

Asia Martina Di Lorenzo ha presentato un elaborato sulla seguente traccia: «L’arte vive nei secoli, nei millenni ed è, attraverso essa, che ricordiamo e tramandiamo la potenza e la gloria di popoli, culture e civiltà».
Asia Martina ci ha raccontato l’artista e il suo essere creatore, capace di plasmare un mondo e di essere a sua volta plasmato.

«È proprio per questo motivo, ovvero per la reinterpretazione personale, frutto del vagheggiamento, del rapporto quasi intimo con l’opera d’arte, che questi segni umani diventano elementi catartici per l’intera collettività, riescono ad oltrepassare la realtà in cui sono state prodotti mutando, però, il proprio senso. L’opera d’arte in questo modo si dissemina in una miriade di significati, i quali possono tramontare e produrne degli altri che verranno a loro volta sostituiti da altrettanti ancora, andando così a determinare un processo inesauribile».

  • Motivazione dell’assegnazione a Matilde Lomazzi

Matilde Lomazzi ha presentato un elaborato sulla seguente traccia: «La valigia dei sogni».
Matilde ci ha parlato di sogni nel cassetto, di una valigia che cambia in continuazione, dei sogni ad occhi aperti, di quelli per cui siamo disposti a fare fatica e, infine, della felicità:

«Ma alla fine cos’è questa felicità che tutti cerchiamo così disperatamente? Ognuno ha la sua idea di felicità, anche se spesso è difficile spiegarla a parole. Io penso che la felicità sia uno stile di vita: ogni giorno scelgo di iniziarlo con un sorriso e in ogni cosa cerco di trovare quel dettaglio bello, unico e speciale che si nasconde anche nelle cose che apparentemente sembrano noiose e vuote. La felicità sta nel percorso per raggiungere i nostri obiettivi, indipendentemente da quanto tortuoso sia: intoppi, facilitazioni, incontri, perdite, ... sono tutti eventi che contribuiscono a rendere il nostro percorso vivo».

  • Motivazione dell’assegnazione a Debora Roselli

Debora Roselli ha presentato un elaborato sulla seguente traccia: «La valigia dei sogni».
Debora ci ha portato attraverso le pagine de L’amica geniale di Elena Ferrante, ci ha raccontato di quanto la mancanza di aiuto, sia esso morale o economico, renda difficile riempire la valigia, ci ha condotto per mano dentro la sua vita, nella sua famiglia, dentro la sua capacità di sognare qualcosa di veramente grande.

«Ognuno ha una propria valigia dei sogni, grande o piccola che sia, ma soprattutto tutti hanno dei sogni da inserirvi, anche se a volte le circostanze ci impediscono di farlo. La cosa più importante è non porsi mai dei limiti, avere sempre dei “piani alternativi” e non arrendersi mai».

  • Motivazione dell’assegnazione a Erika Pace

Erika Pace ha presentato un elaborato sulla seguente traccia: «L’arte vive nei secoli, nei millenni ed è, attraverso essa, che ricordiamo e tramandiamo la potenza e la gloria di popoli, culture e civiltà».
Erika ci ha fatto ascoltare il rumore che fa l’arte; ci ha mostrato la parola che scompare, la notizia di oggi che domani non sarà più nulla. E ci ha raccontato l’opera d’arte, che sia essa scolpita, scritta, dipinta, capace di non spegnersi mai, di rinascere ogni volta in una forma nuova, di raccontare infinite storie.

«Che ognuno di noi realizzi opere d’arte! Non dobbiamo temere il confronto con Raffaello, Dante o Bernini, dobbiamo essere coraggiosi e permettere alla fragile mente umana, che si dimentica le parole dette, di dare sfoggio della sua grandezza. Un domani nessuno di noi ci sarà più e, allora, è questo il momento per regalare un pezzo di noi stessi alle menti del presente e del futuro, affinché non tutto vada perduto, affinché possiamo essere fieri di dimostrare che anche noi del XXI secolo abbiamo una cultura ben definita, anche orgogliosamente digitalizzata».

 

(Nella fotografia, da sinistra: Erika Pace, Asia Martina Di Lorenzo, la signora Fiorella Ortalli, Matilde Lomazzi, Daniel Nani, Debora Roselli)

Ultima modifica: Martedì, 11 Luglio, 2023 - 18:12