Fatti, non parole: la forza delle donne all’Insubria. Buon otto marzo a più della metà del nostro Ateneo

Nel 1732, per la prima volta nella storia, venne assegnata una cattedra universitaria ad una donna: Laura Maria Caterina Bassi Verati. Una delle prime, tra l’altro, a conseguire la laurea in Italia dopo Bettisia Gozzadini (laureata in giurisprudenza nel 1236), Costanza Calenda (laureata in medicina attorno al 1422) e Elena Lucrezia Cornaro (laureata in filosofia nel 1678).
Dopo circa tre secoli da questo importante evento, all’Università dell’Insubria sono 89 le professoresse associate e/o di ruolo e 50 le ricercatrici dei vari dipartimenti di Ateneo, due dei quali diretti da donne.
Assieme a questi numeri è necessario citare anche: 6786 studentesse su 12491 iscritti ai corsi di laurea (il 54,3%), 1149 laureate su 2046 nell’ultimo anno (il 56,3%), 1 dirigente a contratto su tre, 235 donne nel personale tecnico-amministrativo su 327 (il 71,9%).
«Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza», disse Rita Levi Montalcini.
Buon 8 marzo da parte del rettore Angelo Tagliabue e del direttore generale Marco Cavallotti
