Censis: Insubria quinta tra i piccoli atenei e prima per occupabilità
La nuova classifica Censis 2020/2021 delle università italiane arriva puntuale a luglio con due ottime notizie per l’Insubria, valutata nel gruppo dei piccoli atenei statali: è in quinta posizione, come lo scorso anno, ma è prima per l’occupabilità, con uno stacco significativo rispetto alle altre. È infatti di 102 il punteggio che porta il giovane ateneo al vertice per l’inserimento lavorativo dei propri laureati, con uno stacco significativo rispetto ai 90 punti di Camerino (la prima in classifica) e agli 84 dell’Università della Tuscia.
Un dato che era stato anticipato dalla recente indagine Almalaurea, dove emerge che l’86,2 per cento dei laureati triennali e dell’82% dei magistrali a un anno dal titolo ha un impiego ben retribuito, contro la media italiana che è rispettivamente del 74,1% e del 71,7%.
«È per me motivo di orgoglio sapere che i nostri laureati hanno una marcia in più sul mercato del lavoro – commenta il rettore Angelo Tagliabue –. Merito di una didattica fatta su misura per ogni studente, fianco a fianco con docenti e tutor. Anche la conferma della quinta posizione è quanto mai importante e significativa in questo anno complicato che stiamo vivendo. Nonostante le difficoltà dell’emergenza Covid, siamo stati al passo con la didattica, gli esami e le lauree a distanza, abbiamo lavorato per l’orientamento delle nuove matricole e abbiamo stanziato un piano di emergenza straordinario che prevede aiuti economici per le famiglie in difficoltà».
Le categorie prese in esame dal Censis per valutare le università, divise in statali e non statali e in base alle dimensioni, sono: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità.
Tra i piccoli atenei statali, quelli che hanno fino a 10mila iscritti, l’Insubria totalizza 81 punti e si conferma quinta come lo scorso anno, quando aveva fatto un balzo in avanti di due posizioni. Domina questa classifica l’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 93,5. Seguono: l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (83,8 punti), l’Università di Foggia (83,7 punti), l’Università di Teramo (82,3). Dopo l’Insubria, dalla sesta posizione troviamo le Università di Cassino e del Lazio Meridionale (80,8), l’Università del Sannio (76) e dall’Università del Molise (75,8).
Tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) nelle prime tre posizioni si mantengono stabili, rispettivamente, l’Università di Bologna, l’Università di Padova e l’Università di Firenze. Al top dei grandi atenei statali ci sono, nell’ordine, le Università di Perugia, di Pavia e di Parma.
Il Censis fornisce anche il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali. Per quanto riguarda le magistrali a ciclo unico dell’Insubria, Giurisprudenza con 90 punti è sesta su 48 atenei, Medicina con 77.5 è quindicesima su 37, Odontoiatria con 93.5 è seconda su 33, dopo Verona. Per le lauree triennali, i posizionamenti dell’Insubria sono: area economica 16 su 52, informatica 19 su 34, sanitaria 11 su 40, scientifica 15 su 39, scienze motorie 17 su 31, comunicazione 13 su 40.
Complessivamente su www.censis.it sono disponibili 64 ranking, che possono aiutare i giovani e le loro famiglie a individuare con consapevolezza il percorso di formazione.