“Il Giorno della Memoria”: trecento studenti per Goti Bauer
In occasione delle celebrazioni per la “Giornata della memoria” oltre trecento studenti delle scuole superiori di Varese e provincia hanno affollato il 22 gennaio scorso l'Aula Magna dell'Università dell'Insubria di via Ravasi per ascoltare la testimonianza di Goti Bauer, deportata ad Auschwitz nel 1944. L'iniziativa è stata organizzata dal professor Fabio Minazzi, docente di Filosofia Teoretica, nell'ambito del “Progetto dei Giovani Pensatori”. Agata Herskovits Bauer, “Goti”, nacque 1924 a Borehovo (Cecoslovacchia), deportata con tutta la famiglia, giunse ad Auschwitz il 23 maggio 1944, rientrò in Italia nel luglio 1945, mentre genitori, fratello e sorella morirono nel lager.
L'incontro è stato ad alto tasso di coinvolgimento emotivo quando le parole dell'ospite Goti Bauer hanno cominciato a fluire, semplici e commosse, mai piene di rancore, al contrario, piene di umana comprensione, da non confondersi col perdono. Goti ha rievocato l'atmosfera venutasi a creare con le leggi razziali in Italia, il progressivo isolamento, la fuga e l'arresto a Cremenega sulla via della Svizzera dovuto a profittatori senza scrupoli. Di particolare intensità la descrizione del viaggio in treno durato una settimana da Milano in Slesia dove all'epoca si trovava Auschwitz, solo un nome per gli sventurati.
Durante il viaggio i giovanetti deportati rimanevano con l'occhio schiacciato sulle fessure del vagone riuscendo pur a distinguere in lontananza case e villaggi. Poi l'arrivo ad Auschwitz, le urla, il disporsi per cinque, la perdita del contatto con i genitori, la selezione e l'apprendere tempo dopo da una kapo che dal fumo di quel camino laggiù...
Gli studenti hanno seguito commossi la narrazione con maturità e partecipazione ponendo alcune domande al termine. Nella seconda parte il professor Minazzi ha convogliato l'attenzione sulla filosofia che ha spinto al genocidio, con parole commosse e semplici esempi.