Sappiate curare le vittime di violenza: una lettera di Liliana Segre per il Master in Psicotraumatologia di Insubria e Procura della Repubblica

La senatrice Liliana Segre ha inviato una lettera di saluto per la prima lezione del Master in Psicotraumatologia dell’Università dell’Insubria che si è tenuta il 26 novembre sulla piattaforma Teams, inizio di un percorso di formazione specifica per la cura delle ferite del corpo e dell’anima ideato dal presidente della Scuola di Medicina dell’ateneo Giulio Carcano e diretto dal professore Marco Bellani e da Daniela Borgonovo, Procuratore della Repubblica di Varese.
Le toccanti parole della superstite dell’Olocausto sono state lette con emozione e partecipazione da Silvia Nanni, coordinatrice dell’Ufficio Fasce Deboli della Procura della Repubblica di Varese che le aveva mandato un invito anche a nome del Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Insubria, dell’Asst Sette Laghi, dell’Asst Lariana, della Croce Rossa Italiana, dell’Istituto di Scienze Cognitive.
Ecco il testo integrale della lettera di Liliana Segre, inviata dal Senato della Repubblica:
Signore e signori,
saluto con vero piacere tutti i partecipanti al Master di Psicotraumatologia, che vede coinvolte tante ed importanti istituzioni.
Un programma di lavoro e di studio impegnativo quello del Master, volto com’è alla “cura delle ferite del corpo e nell’anima” di persone vittime di violenze o comunque di eventi di grande impatto fisico e psicologico.
Non debbo certo dire io a voi “come si fa”. La mia non è un’esperienza e dunque una testimonianza scientifica, ma semmai esistenziale.
Con una peculiarità che può incrociare i temi del vostro meeting: essere stata tanto vittima di qualcosa di atroce, quanto in qualche modo taumaturga di me stessa, dovendomi accudire da sola nella lotta per la sopravvivenza ad Auschwitz. Una cura di sé affatto straordinaria, quella della vittima che doveva salvare la vittima
Ancora oggi racconto sempre che mi sento di avere in cura quella bambina che fui io ad otto anni, quando ebbi il trauma di sentire alla radio che ero stata espulsa dalla scuola, per non dire della me stessa gettata nell’inferno del campo di sterminio.
Come vedete un rapporto straordinario fra medico e paziente, fra vittima e curatore. Dove ogni distanza critica era annullata e anzi impossibile.
Auguro naturalmente a tutti voi di non aver mai a che fare con pazienti traumatizzati a questo modo, ma al tempo stesso che vi sostenga sempre, nel vostro lavoro e nella vostra vita, una massima del Talmud dal valore universale: chi salva una vita salva il mondo intero.
Il Master di Psicotraumatologia, della durata di dodici mesi, affronterà quattro tematiche: il trauma nella pratica medico-chirurgica e nelle emergenze quotidiane; la violenza sui minori; la violenza sull’adulto e sui soggetti fragili; le emergenze e le catastrofi. Il coordinamento didattico è di Eugenia Trotti, che compare anche tra i docenti Insubria con: Marco Bellani (psicologia clinica), Paolo Severgnini (professore di anestesia e rianimazione, esperto di catastrofi, oggi in prima linea per il Covid all’Ospedale in Fiera a Milano), Jutta Birkoff (Medicina legale). Per la parte legale, oltre al procuratore Daniela Borgonovo e a Silvia Nanni, ci saranno esperti della magistratura, dell’avvocatura, della psicologia forense e della medicina legale.
https://www.uninsubria.it/postlauream/psicotraumatologia-i-edizione-0