Archeosismologia a Tiberiade: pubblicato il nostro contributo agli studi israeliani
Il dipartimento di Scienza e alta tecnologia dell’Università dell'Insubria, in collaborazione con il servizio geologico e l’autorità archeologica israeliani, si è occupato di un interessante studio di archeo-sismologia a Tiberiade.
Il lavoro, condotto dalla ricercatrice Francesca Ferrario, pubblicato su Tectonics e protagonista di diversi articoli divulgativi (Eos e Temblor), consiste nella valutazione delle tracce lasciate da forti terremoti sulle strutture archeologiche. Più precisamente sono state analizzate le fratture che il terremoto dell'VIII secolo d.C. ha generato sul Teatro Romano di Tiberiade, ubicato proprio sulla traccia superficiale della faglia che ha generato questo famoso evento sismico, uno dei più importanti e catastrofici mai avvenuti nella regione.
I risultati ottenuti consentono di offrire nuove e preziose prospettive per la valutazione del rischio sismico lungo la valle del Giordano, nel settore del Lago di Tiberiade, tanto da ritenere la ricerca oggetto di immediato interesse divulgativo.
Un forte terremoto in quel settore geopoliticamente importante, al confine fra Siria, Israele, Cisgiordania e Libano e Giordania, è atteso da oltre 170 anni; si tratta di una regione caratterizzata dalla Faglia del Mar Morto, il confine fra placca africana e placca arabica, molto attiva, che ha avuto una serie di forti terremoti in epoca medievale, ma che si trova in una sorta di "stato di quiescienza" sismica.
Per questo motivo, il Servizio Geologico Israeliano e tutta la comunità scientifica di scienze della terra stanno intensificando gli sforzi per migliorare le strategie di prevenzione antisismica nella zona e i risultati raggiunti dalla ricercatrice Francesca Ferrario costituiscono un importante contributo.