Alessandro Michetti tra i ricercatori impegnati sul Lago di Garda per studiare i terremoti

18 Aprile 2019

Alessandro Michetti, docente di rischio sismico vulcanico e piani di protezione civile  al DiSat, ha partecipato alla prima fase del progetto SisGarda, che vede coinvolti Cnr-Ismar (Centro Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienze Marine, Bologna), Università dell'Insubria e Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma), coadiuvati dal Nucleo Mezzi Navali della Guardia Costiera e con il contributo organizzativo e il patrocinio della Comunità del Garda.

Dal 3 al 5 aprile, infatti, sono stati acquisiti i dati geofisici sul fondo del Lago di Garda, strumenti essenziali per una corretta gestione del territorio.

Come racconta Luca Gasperini del Cnr: «I rilievi sono stati condotti con uno strumento innovativo, chiamato bubble-gun, che ci permette di osservare l’assetto dei sedimenti e delle rocce al di sotto del fondale del lago, fino a profondità dell’ordine di 1 km. Si tratta di profondità molto maggiori rispetto ai sistemi tradizionali, che arrivano a poche decine di metri. Questa è stata la prima acquisizione in Europa su acque interne, a cui ha partecipato anche l’ingegnere americano Fred Hegg, ideatore dello strumento».

Perché condurre queste rilevazioni proprio sul Lago di Garda? Lo spiega il professor Michetti: «Abbiamo scelto di testare la nuova tecnologia in questo sito, poiché è un’area strategica sotto vari punti di vista: per la gestione delle risorse idriche, la presenza di un flusso turistico e di un tessuto produttivo tra i più fiorenti in Italia. Il tutto in un’area a rischio sismico non trascurabile».

L’attuale indagine si è sviluppata principalmente nel golfo di Salò.

«Siamo molto soddisfatti dei dati raccolti in questi 3 giorni – conclude Gasperini. Nelle prossime fasi, vorremmo svolgere rilievi sistematici in tutto il lago e intendiamo prelevare dei campioni di sedimenti mediante sondaggi. I sedimenti, infatti, rappresentano un archivio molto dettagliato degli eventi avvenuti nel passato, sia naturali (frane, terremoti) che antropici. I dati che raccoglieremo sono la base per affrontare in modo adeguato le sfide legate alla gestione di un territorio complesso e delicato come quello del Lago di Garda».

Questa campagna rappresenta la naturale evoluzione delle indagini svolte negli anni scorsi dall’ateneo, tra cui la raccolta di dati morfo-batimetrici nel settore di Sirmione – Punta San Vigilio durante la Campagna Perla-G.

Il progetto è particolarmente importante perché consentirà di aggiornare le attuali conoscenze in tema di tettonica attiva e di analisi della pericolosità sismica in Lombardia.

 

Ultima modifica: Martedì, 11 Luglio, 2023 - 18:15