A Varese si riunisce la Società per lo studio della storia contemporanea
Varese, 6 settembre 2018 – Capire la storia dei nostri giorni guardando al passato recente: è un’opportunità imperdibile per tutta la cittadinanza la possibilità di seguire i lavori della Società per lo Studio della Storia Contemporanea che ha scelto Varese per il convegno annuale. Da mercoledì 12 settembre a venerdì 14 settembre il Convegno annuale della Sissco si svolgerà nell’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria, richiamando a Varese storici, studiosi e docenti da Università e Centri di studio Italiani e stranieri.
Nei tre giorni di lavori ci si interrogherà sulle trasformazioni nel rapporto tra questioni di cittadinanza e narrazioni nazionali, muovendo dal “lungo Ottocento” e affrontando alcuni dilemmi della storia europea e globale nel tempo presente. Interagiscono tra loro temi rilevanti: il riconoscimento dei diritti umani e civili, la ridefinizione degli spazi geopolitici nei contesti post-bellici e post-coloniali, la costruzione delle narrazioni statual-nazionali e la loro crisi, nella dialettica con pervasive rielaborazioni antagonistiche. In tale contesto metodologico e problematico, anche il “caso italiano” trova occasioni mirate di riflessione, in una chiave diacronica e alla luce di molteplici suggestioni comparative.
Il convegno, patrocinato dal Comune di Varese e dalla provincia di Varese, ha avuto il supporto della Fondazione Giovanni Valcavi per l’Università degli Studi dell’Insubria, della Fondazione Comunitaria del Varesotto e del Varese Convention & Visitors Bureau.
L’organizzazione dell’evento è stata curata dal Comitato scientifico composto da: Antonio Bonatesta, Marco Buttino, Gian Luca Fruci, Gabriella Gribaudi, Antonio Maria Orecchia, Daniela Preda, Maurizio Ridolfi (coordinatore), Mariuccia Salvati, Maria Rosaria Stabili – e dal Comitato organizzatore, composto da Andrea Azzarelli, Emanuele Edallo, Fabio Ferrarini, Enrico Landoni, Antonio Maria Orecchia (coordinatore), Massimiliano Paniga, Daniela Rodà, Luigi Vergallo.