Il professor Demichelis ricorda la figura del sociologo Gallino

27 Ottobre 2016

Lo scorso 27 ottobre 2016 il professor Lelio Demichelis, docente di Sociologia economica del Dipartimento di Economia, era a Brescia, invitato dalla Fondazione Trebeschi, a tenere una conferenza su Luciano Gallino, uno dei massimi sociologi italiani, morto un anno fa.

«Un onore parlare di Luciano Gallino, a quasi un anno dalla sua scomparsa, avvenuta l'8 novembre 2015 - afferma Demichelis -. Non sono un suo allievo nel senso classico e universitario del termine, ma sicuramente lo sono stato - e tale mi considero - per le molte cose che ho imparato da lui e che Gallino mi ha insegnato; lui è stato per me sicuramente un maestro, e uso deliberatamente questo termine ormai diventato fuori moda».

Continua Demichelis «per definire la figura e il ruolo di Luciano Gallino il primo elemento è la sua volontà, il suo impegno di fare pensiero critico: quel tipo di pensiero che oggi è drammaticamente passato di moda. Un tempo, anche in Italia e non solo c'erano gli intellettuali impegnati, per non parlare degli intellettuali organici a certe forme di partito e di cultura. Luciano Gallino era impegnato a mo

do suo - anche facendo opera di divulgazione sui media, esponendosi anche politicamente  - ma soprattutto era disorganico rispetto alla cultura dominante di oggi, cioè alla sommatoria di neoliberismo e di ordoliberalismo. Il suo era appunto un pensiero critico, l'unica forma possibile e autentica di pensiero - ma dire pensiero critico è quasi una tautologia, il pensiero è critico o non è pensiero -, perché pensare, ragionare, riflettere possono esserlo solo in senso critico, problematico, riflessivo, di approfondimento. Il pensiero critico è l'unica forma di pensiero che Gallino - e io con lui - ammetteva. Dove l'aggettivo appunto rafforza semplicemente il sostantivo. Un pensiero difficile in tempi di semplificazione, di velocità, di brevità, dove appunto raramente si fa approfondimento e più spesso o quasi sempre si fa surf sui problemi e sulle questioni».

«Pensiero critico anche contro la rassegnazione, perché Gallino - secondo elemento della sua personalità da mettere in luce, lui piemontese austero ma aperto al nuovo e al cambiamento - ha sempre affiancato la critica alla proposta. Era sociologo che studiava la società, ma dallo studio e dall'analisi traeva poi spunto per passare alla proposta. Perché convinto che c'è sempre almeno una alternativa rispetto a ciò che si fa e a ciò che si pensa».

 

 

Autore: Ufficio Stampa, Relazioni Esterne e Marketing - Gabriella Lanza
Ultima modifica: Martedì, 11 Luglio, 2023 - 18:17