Luce di sincrotrone per studiare spugne molecolari: un team di chimici insubrici in trasferta a Grenoble
Un team Insubria è stato in missione a Grenoble, in Francia, per eseguire un esperimento con la luce di sincrotrone, l’acceleratore di particelle della European Synchrotron Radiation Facility. Si tratta della professoressa Simona Galli, che è stata coadiuvata da Rebecca Vismara, Università di Granada, e da Anna Mauri e Marco Moroni, rispettivamente studentessa del corso di laurea magistrale in Chimica e studente del corso di dottorato in Scienze chimiche e ambientali.
Una delle sfide ancora attuali delle industrie petrolchimiche è la separazione di due liquidi che abbiano punto di ebollizione molto simile. Tali liquidi non possono essere separati mediante distillazione classica, ma richiedono tecniche di distillazione più complesse e, pertanto, costose. Un’alternativa promettente è la separazione dei due liquidi mediante adsorbimento selettivo da parte di un materiale poroso, una sorta di spugna molecolare. Benzene e cicloesano, due prodotti del processo di raffinazione del petrolio, sono una coppia di liquidi che presenta questa problematica.
In collaborazione con il professor Jorge Navarro dell’Università di Granada, Simona Galli sta studiando un materiale poroso di natura organica, i cui pori possono modificare le proprie dimensioni in funzione di quelle delle molecole sequestrate, per adsorbire selettivamente benzene rispetto a cicloesano. «Alla beamline ID22 – racconta la docente – abbiamo effettuato un esperimento di diffrazione di raggi X da polveri ad alta risoluzione, dosando benzene e cicloesano a diverse pressioni di vapore, per studiare come rispondono i pori all’ingresso delle due sostanze e quali interazioni si instaurano, selettivamente, tra le pareti dei pori e il benzene».