•      Sintesi di coniugati per il rilascio selettivo nel tumore di farmaci antitumorali e/o immuno-stimolatori. Tali coniugati sono progettati per avere un ligando di tipo peptidico o peptidomimetico contenente la sequenza isoDGR capace di legare recettori integrinici sovraespressi sulle membrane di specifiche cellule cancerogene, al quale viene legato ad un citotossico tramite un linker peptidico scindibile grazie all’attività di enzimi specifici. Gli ultimi studi effettuati riguardano la sintesi di coniugati contenenti anche una catena peptidica carica positivamente capace di aumentare la permeabilità del coniugato all’interno delle membrane cellulari (Cell Penetrating Peptide). Attualmente il focus è incentrato sull’utilizzo di nuove tipologie di farmaci capaci di dare una risposta immunitaria e sullo studio di nuove tipologie di linker scindibili enzimaticamente.

•      Sintesi di peptidi e peptidomimetici con potenziali proprietà anti-infettive. Questo nuovo progetto prevede la sintesi di sequenze peptidiche a media-lunga catena attraverso sintesi in fase solida che possano essere in grado di inibire interazioni proteina-proteina presenti nella formazione di complessi batterici essenziali alla sopravvivenza di batteri Gram-negativi. Il progetto altamente interdisciplinare prevede la collaborazione con diversi gruppi di ricerca (biologi, computazionali e biofisici) e l’utilizzo di svariate tecniche quali LC-MS, dicroismo circolare, NMR e microscopio elettronico.

•      Sviluppo di nuove metodologie di funzionalizzazione di sistemi purinici tramite protocolli di scambio magnesio-alogeno in diclorometano. Tale progetto era finanziato da una borsa Marie Curie Initial Training Network (ECHONET - FP7) ed era focalizzato nello sviluppo di un nuovo protocollo per la funzionalizzazione regioselettiva di derivati purinici tramite un protocollo di scambio alogeno-magnesio in condizioni adatte a reattori industriali. Lo scaffold purinico infatti, di interesse agrochimico, subisce reazioni di metallazione (Li o Mg) regioselettive solo a temperature inferiori a -78 °C, le quali sono dispendiose dal punto di vista industriale. La metodologia messa a punto prevede invece l’utilizzo di diclorometano come solvente, il quale ha permesso la formazione di legami C-C tramite l’attacco di derivati aldeidici tra i -5 °C e temperatura ambiente. Tale progetto è ancora in svolgimento per espandere la libreria di elettrofili da poter utilizzare, e di espandere la metodologia su isosteri purinici.