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Paolo Espa è ricercatore in Idraulica all’Università dell’Insubria dal 2005. È laureato con lode in Ingegneria Idraulica nel 1994, presso l’Università di Roma “La Sapienza” ed ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Civile nel 2000, all’Università di Pavia – Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale. In quest’ultimo Dipartimento è stato dapprima borsista post-doc (2000-2002) e quindi assegnista di ricerca (2003-2004).

Attualmente insegna Idraulica e Impianti Idraulici all’Università dell’Insubria (Laurea in Ingegneria per la Sicurezza del Lavoro e dell’Ambiente) ed Impianti Idroelettrici all’Università di Pavia (Lauree Magistrali in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Ingegneria Civile, Ingegneria Elettrica). In precedenza ha insegnato anche Ecoidraulica ed Idraulica Fluviale. È vice-presidente e coordinatore Erasmus per il Corso di Laurea in Ingegneria per la Sicurezza del Lavoro e dell’Ambiente all’Università dell’Insubria.

I suoi attuali interessi di ricerca riguardano la gestione sostenibile dei sedimenti in bacini idrografici alpini sfruttati per produzione idroelettrica e la gestione sostenibile delle derivazioni idriche a scopo sia idroelettrico che irriguo, in contesto sia alpino che di pianura. Tali problematiche sono affrontate con approccio multidisciplinare, mediante indagine di campo, modellistica numerica e analisi degli effetti sull’ambiente acquatico.

Le sue precedenti ricerche hanno riguardato diverse tipologie di flussi, tra i quali getti di parete piani interagenti con fondi di materiale granulare non coesivo, getti bidimensionali verticali introdotti dal fondo di vasche a pelo libero, flussi forzati da galleggiamento in cavità trapezoidali con pareti laterali a temperature differenti, vortici a ferro di cavallo in canale a pelo libero con fondo sia rigido che mobile. Questi flussi sono stati studiati sperimentalmente in laboratorio e molti di essi sono stati simulati numericamente, sia con tecniche a griglia fissa che con metodi particellari (VM ed SPH).

Tale attività di ricerca è documentata da circa quaranta pubblicazioni (sia su riviste scientifiche internazionali che in convegni nazionali e internazionali) e dall’attività di revisore per riviste scientifiche internazionali.