VIANELLI ALBERTO

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VIANELLI ALBERTO

Ricercatori
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Nato a Milano il 23/5/1961, ha frequentato il Liceo Scientifico, diplomandosi con il massimo dei voti e si è laureato con lode, sempre a Milano,  in Scienze Biologiche nel dicembre 1988 (Tesi: Efficienza quantica del fotosistema 1 e sua regolazione), vincendo nel 1990 il concorso ad un posto di Ricercatore Universitario a Tempo Indeterminato (SSD BIO/04 – Fisiologia vegetale) presso l’Università degli Studi di Milano.

Ha da sempre ritenuto la pratica dell’attività scientifica  inscindibile dallo studio (potremmo dire anche della pratica) della storia  come pure, trattandosi di un’attività fondata sulla pubblicazione e sul confronto, da quello della scrittura e della comunicazione. Non solo e non tanto, per quanto riguarda quest’ultima, quello fra gli attori della scienza ed un presunto pubblico in fronte a loro, ma anche e soprattutto all’interno della/e comunità di questi attori. Vaghe ambizioni da liceale e studente universitario e messe per molti anni da parte, queste idee, tutt’altro che spente sotto la cenerte, si sono riaccese, fino a diventare IL mio argomento di studio ed insegnamento, solo dopo trent’anni di esperienza in diversi tipi di laboratori in Italia ed all’estero, con le persone più diverse, lavorando in diverse discipline. Queste storie sono quelle che vado a riassumere più sotto, per proporre una considerazione progettuale finale che mi auguro possa interessare qualche collega e qualche studente.ssa.

 

Ha svolto dal 1988 (in realtà a partire dal 1982 quando ha iniziato a svolgere un primo tirocinio volontario) sino al 2018, nella sua “prima vita”, attività di ricerca e di insegnamento in diversi ambiti della biologia, dalla biochimica e biofisica della fotosintesi alla biologia molecolare di batteri e di virus, alla fisiologia delle piante, alla biologia dello sviluppo, con un forte interesse fin dai tempi del liceo per la storia della scienza, l’astrobiologia e l’evoluzione biologica. Visiting/Associate/Affiliate Researcher presso diverse Università ed Istituzioni straniere (Molecular Biology and Microbiology Tufts University Medical School, Boston, 10/1988-3/1991; MIT Biology Department, Cambridge Mass, 3/1990-3/1991; Szeged Biological Research Center, Hungary, 11/1992; Department of Physics, University of Nagoya, Japan, 4-6/2000), Dal 1998, trasferitosi presso l’università dell’Insubria a Varese (Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale), rimodula a partire dal 2014 la propria attività didattica, che si orienta decisamente verso la Storia, Filosofia e Comunicazione della Biologia per Studenti del Corso di Laurea in Comunicazione (fino al 2019/20) prima e del Corso di Laurea in Storia e Storie del Mondo Contemporaneo (fino al 2023/24) poi.

 

In questa “seconda vita”, pur mantenendo attiva, dal 2007 al 2017 una linea di ricerca sull’evoluzione del genoma dei virus (soprattutto patogeni) studiata con metodi bioinformatici e statistici ed il ruolo del caso nell’espressione dei geni, si dedica molto alla storia della biologia contemporanea. In particolare, a partire dal 2017, la biologia molecolare fra Francia e Stati Uniti intorno agli anni ‘70, con un’attitudine attivista rispetto a questioni della più stretta attualità come le due principali ipotesi sull’origine del cancro, le dispute sulla priorità della scoperta dell’HIV-1 e sul meccanismo dell’AIDS, sul determinismo genetico, sull’editing genetico ed il suo impatto sugli OGM vegetali)  anche grazie ad una collaborazione iniziata come Chercheur invité (6-2018/10-2019) presso il Centre Cavaillés, UMR République des Savoirs, CNRS- ENS/PSL, Paris, dove questi argomenti sono spesso oggetto di discussione e dibattiti.

A partire dal 2019, in relazione anche al laboratorio sull’”Articolo Scientifico” da lui tenuto a partire dal 2015/16, inizia ad interessarsi dal punto di vista storico, alla questione della scrittura e della comunicazione all’interno dei gruppi di naturalisti e scienziati (ante litteram) dallo scoppiare della Rivoluzione Francese (1789) alla caduta dell’Impero Napoleonico (1814) come periodo paradigmatico per il sorgere della attuale figura di scienziato, In particolare, la sociabilità scientifica di fine ‘700 e la “nascita, vita e morte” di una delle prime “pubblicazioni scientifiche” in ambito delle scienze naturali, le “Annales du Muséum National  d’Histoire Naturelle” (1802-1823), argomento su cui sta terminando di scrivere il Mémoire di Master 2 presso l’UFR 09 di Storia dell’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Last but not least , collabora, come membro del Centro di Ricerca InCosmiCon dell’Università dell’Insubria ed in qualità di Biologo e Storico della Scienza, alla costruzione di un messaggio interstellare (progetto “Toulouse Reboot”).

 

La “ terza vita” sta per iniziare presto, spero, con il ritono all’attività didattica più specificamente volta alla Comunicazione ed alla Pedagogia della Biologia in connessione anche co, per la ricerca, un approfondimento storico-critico della ipotizzata transizione del linguaggio scritto nelle pubblicazioni “scientifiche” fra fine ‘700 ed inizio ‘800 , con la creazione di quello che viene chiamato “grand partage” o “clivage” fra letteratura e scienza: oggi più che mai presente e la comprensione della cui storia può essere una chiave per un ritorno ad una cultura diffusa, anche non omogenea, ma in cui possa avvenire una proficua comunicazione.