06 - Catastrofe, memoria, racconto: il caso Chernobyl

Tutti i cittadini europei conoscono la tragedia nucleare di Chernobyl: almeno quelli che, a metà degli anni ’80, avevano l’età per seguire un telegiornale o subire la psicosi generale di quella nube tossica che, provenendo da una piccola cittadina dell’Unione Sovietica, minacciava di arrivare. La serie tv Chernobyl ha consentito di entrare in contatto con uno dei più grandi incubi, e misteri, della Guerra Fredda, anche per chi non ha avuto la possibilità di farne esperienza diretta, perché troppo giovane o perché troppo lontano. Provare a leggere in profondità un grande prodotto di intrattenimento globale attraverso le lenti della storiografia, dell’analisi del racconto e della scienza, ci permette oggi di capire un po’ meglio che cos’è successo la notte del 26 aprile 1986. Come funzionava il regime sovietico? E come funzionava, davvero, un reattore nucleare e l’entusiasmo per una forma di energia che, oggi, ci sembra ampiamente superata? E soprattutto: come raccontare un fenomeno talmente complesso da essere quasi incomprensibile? O, addirittura: irrappresentabile.