Ci sono molti modi per studiare, conoscere, capire e scrivere la Storia. E anche per farne uno strumento utile a intraprendere in futuro un lavoro creativo e intellettuale. Come sosteneva il grande storico Michel Vovelle: “ogni epoca si dà le fonti che rispondono ai propri bisogni”. Così, oltre ai manuali, ai saggi scientifici, agli archivi e alle raccolte di documenti, oggi è possibile utilizzare un nuovo strumento, che arriva dal mondo dell’audiovisivo: il period drama. Con questo termine si intende una fiction a puntate che prevede la ricostruzione di un periodo storico. Naturalmente l’obiettivo principale del period drama è quello dell’intrattenimento, ma sempre più spesso può fornire interessanti stimoli di riflessione. In particolare, gli esempi più recenti, che troviamo sui canali televisivi o sulle piattaforme come Netflix, agiscono come racconto critico degli eventi del passato, più o meno prossimo, per portarci a comprendere meglio il presente. Oltre al semplice effetto-nostalgia o al piacere per le ambientazioni in costume, il period drama diventa il luogo in cui cercare di capire quali siano le grandi ferite storiche di un Paese, e come un sistema socio-culturale tenti di esorcizzarle attraverso il racconto e la narrazione. Il contributo dell’audiovisivo sta poi nella straordinaria capacità di divulgare, nella costruzione di un immaginario che si può trasformare poi in una sorta di memoria collettiva di un popolo. Perché le immagini hanno un ruolo importante nella costruzione dei miti, dei simboli, e soprattutto dei valori all’interno della società.