Evasione Irpef: articolo di Francesco Figari nei Working Papers del Ministero dell’Economia

5 Novembre 2020
francesco figari

Francesco Figari, ordinario di Scienza delle Finanze dell’Insubria, è tra gli autori di un articolo pubblicato sulla collana dei Working Papers del Ministero dell’Economia e delle Finanze.  Lo studio riguarda la stima dell’evasione IRPEF mediante un approccio bottom-up ed è stato anche sintetizzato nella relazione sull’Economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva presentata al Parlamento quale allegato alla NADEF 2020.

La stima bottom-up dell’evasione fiscale rappresenta una quantificazione ottenuta utilizzando dati micro, tipicamente di fonte amministrativa e/o statistica (ad esempio, dati delle dichiarazioni fiscali e/o informazioni derivanti dai controlli e dagli accertamenti), e persegue diversi scopi. Tra le finalità principali rientrano: fornire un controllo di robustezza per le stime dell’evasione delle imposte dirette ottenute mediante approcci di tipo top-down e fornire stime puntuali dei tassi di evasione per livelli di reddito e per particolari categorie di individui/famiglie sulla base di caratteristiche personali. Si pone inoltre l’obiettivo di affinare le analisi dei modelli di microsimulazione fiscale per esaminare gli effetti distributivi delle politiche pubbliche considerando anche l’impatto dell’evasione fiscale.

Nello specifico, lo studio quantifica il tasso di evasione del reddito derivante da attività d’impresa e/o lavoro autonomo mediante la stima della relazione consumo-reddito utilizzando micro dati sui consumi e sui redditi. In particolare, la relazione consumo-reddito dei lavoratori autonomi viene confrontata, a parità di condizioni individuali e/o familiari, con la stessa relazione ottenuta per la categoria dei lavoratori dipendenti, i quali si assume abbiano un tasso di evasione pari a zero per i redditi dichiarati attraverso sostituto di imposta.

Lo scostamento osservato, a parità di condizioni individuali e/o familiari, tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti viene interpretato come misura dell’evasione attribuibile alla prima categoria di soggetti. Se si ammette la possibilità di evasione anche da parte dei lavoratori soggetti a ritenuta d’imposta, il tasso di evasione che il metodo qui adottato consente di stimare per i lavoratori autonomi rappresenta un valore minimo.

I risultati dell’approccio bottom-up mostrano che il tasso di evasione dei lavoratori autonomi è mediamente più elevato per le famiglie con capofamiglia avente livello di istruzione molto basso o molto alto e quindi legata al settore produttivo in cui sono occupati questi soggetti.

Dalle stime si evince che il reddito da lavoro autonomo e impresa evaso è pari a circa 71,5 miliardi di euro, a cui corrisponde un’IRPEF evasa pari a circa 26 miliardi di euro. Dai risultati emerge anche che con riferimento all’evasione fiscale, la distribuzione del reddito equivalente disponibile in Italia risulta essere più diseguale in presenza di evasione di circa il 5% (indice di Gini pari a 0,38) rispetto a quanto sarebbe in assenza di evasione (0,36).

Per leggere il contributo del professor Figari:

https://www.finanze.gov.it/export/sites/finanze/.galleries/Documenti/Varie/Bazzoli-et-al._Evasion_DF_WP_ott-2020_0000-0001_merged.pdf 

L’articolo è stato anche sintetizzato nella relazione sull'Economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva presentata al Parlamento quale allegato alla NADEF 2020:

http://www.dt.mef.gov.it/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/nadef_2020/Relazione_evasione_fiscale_e_contributiva__Allegato__NADEF_2020.pdf 

Ultima modifica: Martedì, 11 Luglio, 2023 - 18:13