Valeria Collina, madre di uno degli attentatori di Londra, dialoga con Andrea Avveduto
Valeria Collina, madre di uno degli attentatori di Londra, Youssef Zaghba, sarà a Varese, venerdì 11 maggio 2018, per un incontro pubblico organizzato dall’Università dell’Insubria nell'ambito delle Giornate di studio su religioni monoteiste e modernità.
L’incontro – che si terrà nell’Aula Magna di via Ravasi, alle ore 17.30 - è organizzato nel quadro del Progetto FILIS (Formatori Interculturali di Lingua Italiana per Stranieri) a cura di Elisabetta Moneta Mazza (coordinatrice del Progetto) con la collaborazione di Gianmarco Gaspari (Centro Internazionale di Ricerca sulle Storie Locali e le Diversità Culturali), di Alessandro Ferrari e di Antonio Angelucci (Centro di Ricerca Religioni, Diritto ed Economie nello Spazio Mediterraneo).
Valeria Collina è la madre di Youssef Zaghba, uno degli attentatori morti durante l'attacco terroristico del 3 giugno 2017 a Londra, in cui sono state uccise otto persone. Dopo la morte del figlio, ha fondato l’associazione “Rahma – misericordia” per la prevenzione della radicalizzazione terroristica. Nel 2017 ha pubblicato per Rizzoli Nel nome di chi. Valeria Collina ha detto chiaro: «Ogni sera mi fermo a riflettere su ciò che avrei potuto, o dovuto affrontare diversamente. Il passato non si può correggere, certo, ma devo almeno capire quando è avvenuto questo cortocircuito nella vita di mio figlio». E questo per evitare che possa accadere ancora: «Ci sono giovani che si ubriacano di nascosto, altri che passano fuori la notte senza dirvi nulla, e altri che stanno chiusi nella propria stanza. Ragazzi modello che si presentano puntuali a condividere con voi ogni pasto. Dopo avere messo in pausa l'ultimo video di un ostaggio sgozzato o di un blindato che viene fatto saltare in aria da un attentatore suicida».
L'intervistatore, Andrea Avveduto, è giornalista e scrittore. Dopo il debutto su RAI 3 come analista televisivo, nel 2010 si è trasferito a Gerusalemme per lavorare al centro televisivo della Custodia di Terra Santa. Rientrato a Milano nel 2013, cura la comunicazione per l’Associazione pro Terra Sancta, e scrive di Medio Oriente su diverse testate italiane di rilievo nazionale, tra cui la rivista «Oasis».
Il tema che si intende mettere a fuoco non è tanto la violenza dei terroristi, quanto la consapevolezza delle conseguenze che questa provoca. Da qui la necessità di un rinnovato dialogo tra generazioni, tra genitori e figli, tra docenti e studenti. Perché ciò che è accaduto non si ripeta o, almeno, accada una volta in meno. Nella società dell’individualismo, il dialogo è l’unica forma di speranza.
L’iniziativa è aperta a studenti e a tutti gli interessati.