Nulla sarà più come prima: gli studenti di Educazione professionale e l'aiuto ai tempi del Covid
Alla domanda: “Che cosa farebbe se il black-out capitasse improvvisamente a casa sua?” Franco Basaglia rispose: “Accetterei il buio e organizzerei la situazione. Mi metterei cioè a fare insieme con altri un’attività giusta per il buio”.
Il corso di laurea in Educazione professionale ha provato a far qualcosa con il buio: un’esperienza nuova, per tutti: studenti, docenti, servizi del territorio.
“In due mesi di tempo e con poco preavviso ci siamo organizzati per raggiungere attraverso Internet, l’unico mezzo a disposizione, alcune realtà locali che in questa situazione di emergenza affrontavano momenti particolarmente faticosi. Eppure, dalle crepe che le situazioni critiche aprono, fioriscono piccole opportunità da cogliere al volo, perché chi si adatta sopravvive ed è nei momenti bui che con maggior piacere la presenza dell’altro ci dà forza” scrive Alessia studentessa del III anno.
Imparare restando al servizio della collettività: questo il progetto del Service Learning. Gli studenti del primo, secondo e terzo anno lavorando in équipe sostenuti dai loro supervisori, hanno progettato interventi di aiuto rivolti ad alcune realtà territoriali: comunità per minori e per disabili, reparti ospedalieri, servizi per le tossicodipendenze, scuole.
Il legame con il territorio costruito in questi anni con i tirocini, ha reso possibile questo aiuto a distanza.
Giovedì 4 marzo alle ore 16 gli studenti, i loro supervisori e gli enti, racconteranno questa importante esperienza di apprendimento, con interventi di Jutta Maria Birkhoff e Grazia Marchini.